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Giornata Mondiale dell’infermiere

La giornata internazionale dell’infermiere è celebrata ogni anno il 12 maggio, e dal 1992 è sostenuta anche dalla stata Federazione nazionale Collegi Ipasvi. 

La pandemia da Covid-19 ha aiutato tutti noi, come mai prima d’ora, a comprendere l’importanza di questa figura professionale che, come cita uno dei loro slogan scelto per l’evento, si trova sempre “ovunque per il bene di tutti”. 

È vero, probabilmente non ci abbiamo mai fatto caso, ma gli infermieri hanno sempre avuto un ruolo fondamentale sostenendo e assistendo i pazienti – e talvolta anche le loro famiglie – non soltanto da un punto di vista professionale ma anche umano. 

Gli infermieri svolgono un lavoro stancante non soltanto da un punto di vista fisico, ma anche emotivo facendosi carico tanto delle gioie quanto dei dolori dei loro assistiti. Spesso siamo stati troppo preoccupati a cercare di capire quali sono le cause o le possibili cure dei nostri cari per renderci conto che ad assisterli prima, durante e dopo le visite, e anche in nostra assenza, sono proprio gli infermieri. 

L’emergenza coronavirus ha stravolto le vite di tutti noi sovraccaricando il sistema sanitario. Il personale sanitario è sempre stato in prima fila, con turni di lavoro massacranti e gli infermieri sono stati tra le categorie più colpite dalla pandemia con circa 12.000 contagi. Nonostante questo, giovani neolaureati in scienze infermieristiche sono stati pronti a intervenire dimostrando quanto questo lavoro sia una vera e propria vocazione, divenendo simbolo del periodo che tutt’ora stiamo attraversando. 

È dunque doveroso riconoscere l’importanza di questa figura, riconoscere il loro impegno e lo sforzo che quotidianamente sostengono per migliorare o alleviare, anche con un sorriso, il percorso di guarigione di ogni paziente. 

12 maggio: la nascita della ricorrenza

La scelta di celebrare la Giornata internazionale dell’infermiere il 12 maggio non è casuale e vuole commemorare la nascita di Florence Nightingale (12 maggio 1820), considerata la fondatrice dell’assistenza infermieristica moderna. Nata a Firenze (da qui l’origine del suo nome) da genitori inglesi, era conosciuta anche come la “dama della lampada” perché durante la Guerra di Crimea assisteva sovente, giorno e notte, i militari malati. Grazie a lei si devono molti dei miglioramenti del sistema sanitario. Attraverso modelli matematici e statistici giunse a realizzare, infatti, il “grafico dei cunei” con cui spiegava come il suo intervento avesse contribuito a ridurre il tasso di mortalità dei soldati malati, che passò dal 42% al 2% nell’ospedale in cui prestava assistenza. Il grafico rappresenta inoltre il primo esempio di applicazioni assistenziali basate sull’evidenza scientifica. 

All’epoca, il ruolo degli infermieri era ancora ritenuto di poco valore tra i medici ma, malgrado ciò, Florence Nightingale si dedicò con dedizione al suo lavoro cercando di migliorare la vita dei pazienti, dimostrando non soltanto l’importanza della figura degli infermieri, ma anche quanto questo lavoro sia nobile, perché dettato dalla volontà di farsi carico delle necessità dei malati, di assisterli e supportarli a 360°, dimostrando che non è solo un lavoro, ma una vocazione.

Data

Mag 12 2026

Luogo

Mondo

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