Giornata mondiale dell’igiene delle mani
A partire dal 2005 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) promuove, per il 5 maggio, la Giornata mondiale per il lavaggio delle mani. La scelta di questa data è simbolica: il 5 maggio, o 05/05, fa infatti riferimento al numero di dita della mano.
Oggi, anche a causa dell’emergenza epidemica da SARS-CoV-2 (Covid19) siamo ben consapevoli dell’importanza di lavarsi le mani. Tuttavia, non è sempre stato così.
Un po’ di storia
Si sono susseguiti, nel corso della storia della medicina, diversi passaggi che hanno portato a comprendere la rilevanza di questo semplice gesto. Già nel 1795, il medico scozzese Alexander Gordon propose invano ai suoi colleghi di lavarsi le mani con acqua e sapone.
Il vero pioniere in materia è però l’ostetrico ungherese Ignaz Philip Semmelweiss, che riuscì a ridurre il numero di morti per sepsi, imponendo nel proprio reparto ospedaliero il lavaggio delle mani con una soluzione clorurata. Nel 1847, infatti, studiando i cadaveri di donne morte di febbre puerperale (ossia un’infezione dell’utero che può verificarsi in seguito a un parto o a un aborto), comprese che la diffusione dell’infezione era causata proprio dalle mani dei praticanti medici, i quali passavano dalle autopsie alla sala parto senza attuare alcuna procedura igienica. Semmelweiss fu tuttavia incompreso, finendo per morire di sepsi egli stesso.
La campagna “SAVE LIVES- Clean your hands”.
Le intuizioni di Semmelweiss, un tempo ritenute offensive dai medici, oggi sono ovviamente state confermate. Con la campagna annuale “SAVE LIVES- Clean Your Hands” (Salva vite- Pulisci le tue mani) l’OMS mira a sensibilizzare e riunire le persone per garantire un miglioramento dell’igiene delle mani. Nell’ambito dell’assistenza sanitaria è infatti fondamentale che tutti gli operatori puliscano correttamente le mani nel momento giusto. A tale scopo, l’OMS si impegna anche offrire un valido contributo alle nostre infrastrutture sanitarie, fornendo strumenti e materiali per migliorare la pulizia delle mani.
Sempre l’OMS, ha distinto 5 momenti in cui è prevista l’igiene delle mani negli ambienti sanitari:
- Prima di effettuare un contatto con i pazienti
- Prima di effettuare manovre asettiche, che prevedono il contatto con le mucose o ferite aperte.
- Dopo il contatto con un paziente
- Dopo il contatto con ciò che sta attorno al paziente
- Dopo l’esposizione a liquidi biologici.
Igiene delle mani durante il Covid-19.
È ormai dalla fine del 2019 e l’inizio del 2020 che la pandemia da Covid-19 ha profondamente cambiato le nostre vite. Nel corso della prima quarantena si poteva uscire solo per acquistare beni di prima necessità e solo se provvisti di mascherina e guanti monouso. Non è dunque difficile comprendere l’importanza di una corretta pulizia delle mani per evitare la diffusione del virus, non soltanto nell’ambiente sanitario, ma anche, e più in generale, nella vita di tutti i giorni.
Lavarsi le mani nella vita quotidiana.
Entriamo quotidianamente a contatto con oggetti, persone, animali e sostanze che contribuiscono ad aumentare la flora batterica già presente sulle nostre mani. Una corretta pulizia delle mani nella vita quotidiana è quindi importante al fine di prevenire il diffondersi di malattie infettive, come il raffreddore.
Come lavarsi le mani
Per una corretta pulizia delle mani è possibile usare il comune sapone, frizionando le mani per almeno 40-60 secondi. In assenza di sapone o acqua è possibile servirsi di prodotti igienizzanti a base alcolica, o hand sanitizers, frizionando le mani per 20-30 secondi. Questi ultimi, per fare effetto, devono però essere usati a mani asciutte. Il Ministero, al contempo, invita a non farne abuso, poiché si potrebbe incorrere nel rischio di dermatiti o reazioni allergiche o ancora, nella resistenza ad alcune sostanze contenute nelle soluzioni, rendendo vano il loro utilizzo.
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