Ricordo e Riconciliazione tra chi ha perso la seconda Guerra Mondiale
Ricordo e Riconciliazione per coloro che hanno perso la Seconda guerra mondiale.
La Seconda guerra mondiale è considerata la guerra più catastrofica della storia fino a oggi. Durata quasi sei anni (1939-1945), è stata rappresentante di incommensurabili atrocità che hanno portato alla distruzione di beni culturali e materiali e alla morte di milioni di persone.
Non è mai stato possibile stabilire una stima esatta del numero di morti. Si parla però di un numero che, tra morti e dispersi, oscilla tra i 55 e i 60 milioni di persone di cui, buona parte erano civili mentre, 7 milioni è il numero di ebrei sterminati nei campi di concentramento.
Giornate dedicate al ricordo e alla riconciliazione per coloro che hanno perso la Seconda guerra mondiale.
È dal 22 novembre 2004 che, con la risoluzione 59/26, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato l’8 e il 9 maggio come giornate da dedicare alla commemorazione delle vittime della Seconda guerra mondiale. Gli eventi catastrofici della Seconda Guerra Mondiale hanno gettato le basi per la creazione delle Nazioni Unite, pertanto, attraverso la risoluzione 59/26 l’Assemblea Generale invita gli Stati Membri a restare uniti per affrontare le nuove sfide con mezzi pacifici affinché non si verifichino più simili barbarie.
Pur ammettendo la possibilità per ogni Stato Membro di avere proprie giornate da dedicare alla vittoria, alla liberazione e riconciliazione, l’Assemblea Generale invita le organizzazioni non governative e i singoli individui a osservare uno o entrambi questi giorni per omaggiare le vittime della Seconda guerra mondiale.
Seconda guerra mondiale: le cause.
L’esito della Prima guerra mondiale aveva lasciato diversi scontenti. Con il trattato di Versailles la Germania era stata costretta a decimare il proprio esercito e a cedere armi, navi militari e parte dei suoi territori agli Alleati. Tale distribuzione territoriale causò anche delle tensioni etniche e, in Germania, crebbe l’idea secondo cui gli ebrei, che controllavano gran parte del sistema finanziario, rappresentavano un ostacolo alla crescita e allo sviluppo dell’economia nazionale.
Ormai isolati dalle altre potenze europee, nei tedeschi cominciarono a farsi largo sentimenti di odio e di rivincita. A questo si aggiunse il crollo economico del 1929, per il quale Hitler e seguaci si proposero come risolutori: fu così che nel 1933 Hitler fu eletto cancelliere e, nel 1934, Presidente della Repubblica.
Salito al potere, Hitler avviò la sua politica di “rivincita” allo scopo di realizzare il progetto di una Grande Germania dominatrice dell’Europa. La Seconda guerra mondiale ebbe quindi inizio nel settembre del 1939 con l’invasione tedesca della Polonia.