Giornata Mondiale dell’Elefante
La Giornata Mondiale dell’Elefante
Il 12 agosto ricorre la Giornata mondiale dell’Elefante. Il World Elephant Day è stato istituito nel 2012 per sensibilizzare al problema legato al commercio illegale di avorio, dello sfruttamento degli elefanti e, per finire, ai cambiamenti climatici. Infatti, quelli appena citati sono fenomeni che stanno causando la progressiva e inesorabile scomparsa dell’elefante in Africa e in Asia. Tant’è, nel 2021 la specie è entrata ufficialmente nella lista rossa della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).
Perché è nata la Giornata mondiale dell’elefante
La Giornata mondiale dell’Elefante è stata voluta da Patricia Sims, con l’appoggio della Elephant Reintroduction Foundation della Thailandia.
La stessa Patricia Sims, assieme ad altre personalità, qualche anno dopo ha fondato la World Elephant Society, organizzazione di beneficenza senza scopo di lucro, che sostiene le iniziative organizzate in occasione dell’evento del 12 agosto.
Cosa sta succedendo agli elefanti? Stando a quanto riporta il WWF, in Africa un elefante viene ucciso ogni 25 minuti. Questo vuol dire che scompaiono tra i ventimila e i trentamila esemplari all’anno.
Il bracconaggio è una delle cause principali della morte dell’animale, vittima di un mercato dell’avorio fin troppo fiorente, alimentato dalla domanda dei paesi dell’Asia e monopolizzato delle associazioni criminali locali.
Un’altra piaga che affligge gli elefanti, soprattutto nel contesto asiatico, è legata alle attività d’intrattenimento turistico. La Malesia e la Thailandia sono le mete più frequentate dai turisti internazionali alla ricerca delle particolari suggestioni orientali. Peccato, però, che spesso le esperienze ricercate abbiano avuto come mira l’approccio agli elefanti.
Per lungo tempo, i grandi pachidermi sono stati vittima di uno sfruttamento feroce che, a partire dalle esigenze dei locali, hanno incrociato la curiosità dei visitatori.
Nel tempo, il numero sempre più ridotto di elefanti in territorio africano e in territorio asiatico è diventato un problema sentito. Così, diversi paesi hanno iniziato ad attuare provvedimenti e avviare iniziative per stroncare il commercio dell’avorio e per preservare i pochi esemplari ancora in vita della specie. Insomma, si cerca di operare come si sta facendo per la tigre, la cui giornata mondiale cade di 29 luglio.
Ad esempio, in Thailandia il Thai Elephant Conservation National Institute è nato proprio con l’intenzione di preservare le tradizioni locali, tutelando gli elefanti anche nel loro impiego per le attività turistiche.
In Malesia esistono anche i santuari dedicati agli elefanti. Uno di essi è il National Elephant Conservation Centre, di Kuala Gandah, situato nella Riserva Naturale di Krau.
In Africa, invece, una bella realtà è sorta in Kenya. Qui c’è il Reteti Elephant Sanctuary, nato per la protezione dei piccoli pachidermi orfani. Si tratta di un caso molto virtuoso di gestione da parte della comunità indigena, che sta dando molto spazio soprattutto all’attività femminile.
Per concludere, ricordiamo che in occasione della Giornata mondiale dell’elefante, chiunque può dare il proprio contributo alla causa della conservazione del grande mammifero, con un’adozione a distanza tramite il WWF.