Per il mese di luglio 2022, abbiamo individuato una campagna pubblicitaria che riguarda un noto brand italiano: Voiello.
Be’, si sa, noi italiani siamo molto affezionati alla pasta. Nella fattispecie, nonostante la dirigenza emiliana, Voiello è un marchio che fa della propria spiccata napoletanità una caratteristica preponderante della brand image.
Ragion per cui, la collaborazione che a luglio ha visto Voiello supportare il concerto di Liberato, è del tutto coerente con l’immagine che l’azienda ha sempre voluto dare di sé: non solo pasta, ma anche condivisione e diffusioni dei valori locali.
Il brand Voiello
Inquadriamo prima di tutto Voiello come azienda, quindi come brand. La storia aziendale ha origine a partire, come spesso accade, da un “incantesimo d’amore”.
August Vanvittel è un ingegnere svizzero, che nel Napoletano lavora al progetto della prima linea ferroviaria d’Italia: la tratta Napoli-Portici. A Torre Annunziata si innamora della figlia di un pastaio e inizia a dedicarsi alla pasta. Dopo la nascita del Regno d’Italia, il nome Vanvittel muta in Voiello e, sul finire del secolo XX, Giovanni Voiello fonda l’Antico Pastificio Giovanni Voiello, sempre nel comune di Torre Annunziata.
La pasta Voiello viene apprezzata dai napoletani e, man mano, in tutta Italia. Resiste alle guerre, ma meno alla crisi economica degli anni ‘70. Ed è allora che Barilla* ne acquista le quote societarie e la gestisce con successo.
Anche se, quindi, da tanto tempo Voiello appartiene al gruppo Barilla, il brand si contraddistingue sia per qualità del prodotto sia per il legame che mostra con il territorio. Ed è in questa ottica che va intesa, in ogni caso, la più recente collaborazione con il cantautore Liberato.
Procediamo con ordine. In primo luogo, Voiello produce pasta esclusivamente con grano Aureo 100% italiano. Grazie alla collaborazione con Produttori Sementi Bologna, il gruppo Barilla è riuscito a garantire la produzione d’eccellenza con grano Aureo, coltivato e lavorato nel sud Italia.
In questo modo, non solo si è rinforzata la relazione di Voiello con il territorio meridionale, ma anche con quella logica (strategica e di marketing) che fa del Made in Italy un prodotto di alta qualità realizzato anche a impatto ambientale ridotto.
Inoltre, ricordiamo che una delle personalità più note ad aver sponsorizzato il brand Voiello è lo chef Antonino Cannavacciuolo. Naturalmente, anche lo sponsor Cannavacciuolo è stato utile per sottolineare la napoletanità del brand. Lo chef, infatti, è originario di Vico Equense, famosa località della Penisola sorrentina, dove ha aperto il Laqua Countryside.
Per proseguire, da almeno 3 anni, Voiello realizza in occasione del Natale la gift box denominata La Scaramantica. Essa nasce dalla collaborazione con Dal Negro, produttore delle tradizionali carte da gioco napoletane. E anche qui, il richiamo alla tradizione partenopea è più che esplicito.
Voiello, Procida e Liberato
Procida è una delle più piccole isole dell’arcipelago flegreo e, fino a poco tempo fa, nota per essere stata una delle location del set cinematografico de Il postino. Nel 2022 è Capitale italiana della cultura e Voiello ne è uno dei principali sponsor.
Per l’occasione, Voiello ha creato la box in edizione limitata con Gran Penne Ruvide e le ricette dello chef procidano Marco Ambrosino.In piena estate, a partire dall’account ufficiale Instagram, viene pubblicizzato il concerto gratuito di Liberato del 20 luglio.
La collaborazione di Voiello e Liberato è stata scandita a suon di “Come Napoli comanda” e di #miezomare. Neanche a dirlo, anche Liberato è legato al territorio napoletano (o quanto meno campano).
L’artista opera dal 2017, proponendo al pubblico brani in cui il dialetto napoletano si mescola all’italiano e anche alle altre lingue europee. La sua identità è anonima e in pubblico appare solo tanto camuffato da non essere riconoscibile.
Il pubblico locale lo apprezza, ma grazie a Voiello ha ottenuto di certo una maggiore visibilità a livello nazionale. Un po’ come accaduto alla stessa Procida, che nel 2022 ha ovviamente attirato turisti da ogni angolo d’Italia – a dispetto della capienza, decisamente ridotta, se messa a paragone con le grandi isole della Campania, cioè Ischia e Capri.
Il concerto di Liberato ha puntato molto sulla suggestione del paesaggio: lo show si è svolto su una piattaforma in mare.
In verità, chi conosce bene la storia di Napoli potrebbe sapere che anche questa modalità di fare spettacolo è a suo modo una tradizione partenopea. Si tratta di un costume più nobile che popolare, che proviene dalla Napoli barocca dei Viceré spagnoli. Era l’epoca in cui si iniziava a vivere la movida vera e propria: il divertimento si consumava più per strada che nel chiuso delle case, quindi nei contesti pubblici. E i nobili napoletani, imparentati con gli spagnoli, hanno subito colto l’occasione per fare le cose in grande e organizzare addirittura le corride sulle acque del Golfo.
L’alone di mistero che aleggia attorno alla figura di Liberato non permette di fare affermazioni certe. Tuttavia, possiamo sempre azzardare delle ipotesi: forse i suoi testi, in cui le lingue si accostano le une alle altre, intendono riprodurre in piccola scala un fenomeno che si è compiuto nell’arco dei secoli. È la fusione degli idiomi, da cui deriva il dialetto napoletano stesso. Esso è una mescolanza dell’italiano con il greco, il latino, il francese, lo spagnolo e le lingue anglosassoni.
Se diamo per buona questa ipotesi, allora la scelta di Voiello di sostenere l’evento di Liberato è stata più che azzeccata. L’azienda stessa si muove verso una direzione ben precisa, cioè quella che afferma la propria identità di marca, dalla fortissima vocazione territoriale e nutre, allo stesso tempo, chiare ambizioni a livello nazionale.