Via Taddeo Alderotti

Da Dante a “Galileo”

Alderotti, interprete delle teorie di Ippocrate, insegnò all’università di Bologna e scrisse un trattato sulla Conservazione della salute per il suo amico Corso Donati.
La sua fama lo portò al capezzale di Papa Onorio IV, ma non riuscì a salvarlo.

Dante Alighieri, anch’egli membro dell’Arte dei Medici e degli Speziali, probabilmente si riferiva a lui nel canto XII del Paradiso, quando San Bonaventura lamenta coloro che, invece di seguire l’esempio di San Domenico, cercavano fama e ricchezza:

“Non per lo mondo, per cui mo’ s’affanna

di retro ad Ostiense ed a Taddeo,

ma per amor della verace manna.”

La “verace manna” rappresenta la sapienza divina, mentre i seguaci del cardinale Enrico di Susa, vescovo di Ostia, si dedicavano alla dottrina giuridica e quelli di Taddeo Alderotti alla scienza medica.

Quando l’Arcispedale di Santa Maria Nuova fu trasferito a Careggi nel 1920, si volle onorare questo grande medico fiorentino.
In Via Alderotti si trovavano le storiche Officine Galileo oggi intervento del famoso “Meccanotessile” in fase di realizzazione.

Di fronte alla ex officina, si apre il cancello con lo stemma della Villa Bai, già appartenuta alla famiglia dei Bischeri; l’ingresso della Villa Lorenzi, della Madonnina del Grappa e un ingresso della Villa Maciarelli, con ingresso principale in Via Incontri.

Un’altra villa, verso il Largo Palagi, ospita la Residenza del ex C.T.O.