Dove ci troviamo

Via Stibbert Federico

Quartiere 5 – Firenze –

Da Via Vittorio Emanuele a Via di Montughi, nella zona omonima.

La via Stibbert, che un tempo costituiva la prima parte della Via di Montughi, si sviluppa dalla destra di Via Vittorio Emanuele II e sale ripidamente, accompagnata dal muro di cinta del parco. Tra le sue attrazioni principali, la Villa Montughi e l’ingresso al Museo Stibbert, situato nei pressi della Chiesa di San Martino a Montughi, sono tuttora tra i luoghi più visitati della città.



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Storia della Strada

Dall’Inghilterra a Firenze, l’ascesa di un collezionista e mecenate

Federico Stibbert, collezionista e mecenate, nacque a Firenze nel 1838 e vi morì nel 1906. Figlio di un ufficiale britannico, Tommaso Stibbert, e di Giulia Cafaggi, una donna fiorentina, ricevette una prima formazione nel rinomato collegio di Harrow, in Inghilterra. La disciplina severa inglese lo preparò a una vita di studio e collezionismo. Terminati gli studi, grazie all’ingente eredità lasciata dal padre, viaggiò in tutta Europa, con particolare interesse per le collezioni d’arte e i musei.

Attratto dal fascino delle armi antiche ed esotiche, Stibbert iniziò a raccogliere manufatti provenienti da mercati internazionali, costruendo una delle collezioni più imponenti del suo tempo. La villa di Montughi, già appartenuta ai Bombicci e anticamente residenza dei Davanzati, divenne la sede di questa straordinaria collezione. L’edificio fu ampliato e decorato da artisti come l’architetto Giuseppe Poggi e il pittore Gaetano Bianchi, trasformandosi in un vero e proprio museo. Tra le sue creazioni più famose, la “Cavalcata” rappresenta un gruppo di cavalieri armati di tutto punto, montati su destrieri bardati, che evocano un’atmosfera cavalleresca e spettacolare.

Storia della Strada
Storia della Strada

Eroe garibaldino, fondatore del museo

Nel 1866, Stibbert si unì ai volontari garibaldini nelle campagne militari e si distinse a Condino, nella Valle del Chiese, meritandosi una medaglia d’argento al valor militare. Tornato a Firenze, riprese la sua attività di collezionista, espandendo le sue ricerche nei paesi orientali, da cui importò preziosi manufatti, costumi, armi e opere d’arte. Il Museo Stibbert, aperto al pubblico già durante la sua vita, divenne presto una meta ambita da appassionati e curiosi, nonché un’istituzione culturale per la città di Firenze. La villa non contiene solo armi, ma anche dipinti, sculture, oreficerie, maioliche, arazzi e curiosità varie, che offrono una panoramica esaustiva delle arti decorative dei secoli passati.

Dopo la morte dello Stibbert, nel 1908 il museo fu trasformato in Ente morale, con il Sindaco di Firenze come presidente e un consiglio composto da esponenti delle istituzioni culturali fiorentine. La sua gestione seguiva le rigide indicazioni testamentarie lasciate dallo Stibbert, sebbene i cambiamenti economici e sociali abbiano reso necessario un continuo aggiornamento delle modalità di gestione. Il museo, con le sue 64 sale espositive, è ancora oggi un patrimonio prezioso per Firenze, sebbene rappresenti anche un impegno oneroso per la città in termini di manutenzione e conservazione.

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Attività commerciali

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Curiosità

Il parco che circonda la villa è uno dei pochi esempi di giardino romantico rimasti in Italia, con strutture pittoresche, boschetti e sentieri sinuosi. Questo parco rappresenta un valore aggiunto, non solo per la sua bellezza, ma anche per il suo significato storico e culturale.

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Qualche nota

Sono in fase di ultimazione la sistemazione dei marciapiedi e della sede stradale

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