Definizione Black SEO o Balch Hat Seo

Le pratiche Black Hat SEO sono tecniche di posizionamento non etiche, che non rispettano le normali e riconosciute tecniche di posizionamento e ottimizzazione per i motori di ricerca.
Il termine “black hat” deriva dai film statunitensi degli anni ’20 e ’40, dove si riferiva ai personaggi cattivi. Queste tecniche mirano a manipolare gli algoritmi dei motori di ricerca per migliorare il posizionamento dei siti web che le utilizzano.
Esempi di tecniche Black Hat SEO sono:
1) keyword stuffing ovvero la ripetizione di keyword in maniera forzata, ossessiva, non naturale
2) l’acquisizione di link: i link dovrebbero avvenire in maniera spontanea, sono “citazioni”, e non acquistati. Almeno andrebbero dichiarati quelli acquistati.
3) Colore su Colore: una delle pratiche più spregevoli, il nascondere il testo ai lettori utilizzando il colore dei caratteri del testo uguale a quello dello sfondo, in modo da renderlo illegibile all’occhio del lettore, ma leggibile al motore di ricerca
4) Spinning Seo: scrivere una quantità enorme di articoli tutti sullo stesso argomento, praticamente identici, duplicati di se stessi con minuscole variazioni. Spesso messe su tantissimi altri siti.
5) Cloaking: il reindirizzamento dei visitatori a pagine diverse e la duplicazione di articoli preesistenti.
6) Molto sul limite la pratica di rilevare o comprare domini di altri o scaduti e utilizzarli con contenuti diversi da quello per cui erano nati, spesso col solo fine di rivendere link a terzi.

Come è facilmente comprensibile ci sono molte sfumature tra la SEO e la Black SEO, nel senso che alcune pratiche sono proprio spregevoli e deprecabili e alcune sono tollerabili, si parla quasi di sfumature di grigio delle SEO

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