Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
Cos’è la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
La Giornata mondiale dei diritti dell’infazia e dell’adolescenza si celebra il 20 novembre. Il suo obiettivo è quello di rafforzare la consapevolezza del valore e della protezione dei diritti di tutti i minori del mondo.
Come è nata la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza
La Giornata mondiale per i diritti del bambino nacque nel 1989, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite siglò la Convenzione sui diritti dell’infanzia. Grazie alla Convenzione, venne introdotto un modo diverso di intendere i bambini.
Quasi sempre considerati solo soggetti della cura da parte degli adulti, iniziavano a essere riconosciuti come soggetti di diritto. In realtà, il documento del 1989 è stato solo la terza versione esistente della dichiarazione originaria e l’unica vincolante per ogni stato che lo ha ratificato.
Il primo documento, conosciuto anche come Dichiarazione di Ginevra, fu approvato dalla Società delle Nazioni sulla base della redazione di Eglantyne Jebb, fondatrice con la sorella Dorothy di Save the Children. Ciò avvenne nel 1924, ma una seconda dichiarazione sui diritti dei bambini fu approvata dall’ONU nel 1959.
L’importanza della giornata mondiale dedicata è tutta nella forza del documento che dichiara al mondo che i bambini godono di diritti fondamentali, e vanno tutelati. Essi sono il diritto alla nutrizione, all’assistenza sanitaria, all’istruzione e alla protezione.
I bambini nel mondo e in Italia
Secondo quanto riporta l’Unicef, negli ultimi anni prima dello scoppio della pandemia da Covid-19, il numero di bambini in stato di povertà estrema era andato diminuendo: erano “solo” 29 milioni. Ma il dato è cambiato, crescendo, con la crisi economica derivata dalla pandemia.
Dalla povertà, causata da conflitti interni e non, da una gestione dell’economia che sfavorisce i più deboli, infine dalla crisi climatica, deriva l’impossibilità di far valere tutti i diritti fondamentali. Viene meno l’assistenza medica, aumenta la fame, crescono gli abusi e le violenze, l’accesso all’istruzione è estremamente difficile.
Sono problemi già discussi e sui quali si sensibilizza il pubblico anche attraverso altri eventi dedicati, come la Giornata contro il lavoro minorile.
La situazione in Italia, dove la Dichiarazione è stata ratificata nel 1991, è ben evidenziata dal rapporto Impossibile 2022 di Save the Children, il quale tratta soprattutto il tema della povertà educativa, che a sua volta s’intende tanto analogica quanto digitale.
Il dato che per primo balza all’occhio è il numero di bambini in stato di povertà assoluta: nel Bel Paese, sono circa un milione e trecentomila.
Da qui, i numeri parlano chiaro: di problemi ce ne sono e su tanti fronti. Ad esempio, ad ora solo il 32% delle strutture scolastiche italiane è attrezzato per l’accesso ai disabili. E considerando il numero totale di bambini, poco più del 14% accede agli asili nido pubblici. La percentuale sale al 26% circa, considerando l’offerta privata.
C’è molto da fare, a partire dalla connettività per l’educazione digitale per finire alla fruizione degli asili nido.
A proposito di questi ultimi, anche le imprese possono contribuire a cambiare le cose. In Italia esistono solamente 212 asili nido aziendali, quasi tutti concentrati nelle grandi città, dove si trovano imprese altrettanto grandi. Si tratta del caso di Firenze, in cui ormai da anni il gruppo farmaceutico Menarini possiede l’asilo per i propri dipendenti. E questo è solo uno degli esempi citabili.
Anche in Occidente e anche in Italia, quindi, la Giornata mondiale per i diritti dei bambini ricorda che tutti (amministrazioni, cittadini e imprese) devono collaborare e contribuire a offrire un futuro migliore ai più piccoli.