Giornata internazionale dell’alfabetizzazione
L’8 settembre di ogni anno ricorre la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione (International Literacy Day). Il suo scopo è quello di ricordare l’importanza dell’istruzione di base e della digitalizzazione per tutti gli individui di ogni comunità umana.
Come e perché è nata la Giornata internazionale dell’alfabetizzazione
La Giornata internazionale dell’alfabetizzazione è stata istituita nel 1967, grazie all’iniziativa dell’UNESCO.
Il suo focus principale è quello di promuovere l’alfabetizzazione di tutte le popolazioni, sottolineando il ruolo fondamentale dell’istruzione per la vita dei singoli individui e delle comunità.
Infatti, l’alfabetizzazione fa parte dei diritti fondamentali dell’Uomo ed è senza dubbio uno degli strumenti più potenti per acquisire conoscenza e competenze utili per il progresso sociale.
Si tratta, dunque, di un aspetto fondamentale della vità di una società: tanto essa più ignora, più difficilmente può combattere la povertà e le disuguaglianze sociali.
L’alfabetizzazione in Italia
Per un paese avanzato come l’Italia, alfabetizzazione fa rima con digitalizzazione.
Gli studenti italiani sono circa 1,6 miliardi e tutti si sono trovati a gestire, assieme al reparto docenti, nuove forme di partecipazione scolastica: la didattica a distanza, alla quale si è dato avvio poco dopo l’inizio della pandemia da Covid-19.
Purtroppo, proprio la pandemia ha dato risalto alle disuguaglianze tra studenti digitalizzati e non, anche amplificandole.
Nel contesto Occidentale, quindi, l’alfabetizzazione non riguarda solo le più basilari competenze di lettura, scrittura e comprensione. Nel mondo odierno, è fondamentale possedere ed essere in grado di utilizzare senza difficoltà gli strumenti digitali.
In ambiti più problematici, ossia nei paesi poveri e in via di sviluppo, la povertà è ancora un problema gravissimo e va di pari passo con l’analfabetismo a più livelli.
Tuttavia, anche nel Bel Paese il divario digitale per quel che riguarda la connettività, le infrastrutture e l’interazione con la tecnologia esiste, svantaggiando alcune comunità locali.
Nella fase più acuta della pandemia, infatti, lo Stato ha erogato i voucher da 500€ più banalmente conosciuti come bonus pc o voucher Internet. Gli assegni in questione hanno permesso agli studenti italiani di possedere la strumentazione tecnologica adatta a svolgere le proprie attività di studio anche da casa.
Nel 2022, però, ha preso avvio la seconda fase prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che eroga i voucher internet alle aziende e ai professionisti.
I voucher hanno un importo variabile, che va dai 300€ ai 2500€ e sono spendibili per migliorare la connettività aziendale e incentivare, così, l’utilizzo degli strumenti digitali. In particolare, si rivolgono a micro, piccole e medie imprese italiane. A tal proposito, vale la pena consultare il documento stilato dal Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale, che spiega passo passo la strategia da adottare per un’Italia intera che navighi a banda ultralarga.
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