L’anno 2022 si è aperto con un restyling importante, nel suo significato, di una delle aziende italiane più conosciute in patria e nel mondo. Si tratta del marchio Barilla che, dopo circa 20 anni, ha pensato di presentare un nuovo logo.
Gennaio 2022, dicevamo, parte con una grande novità nel settore del marketing e della comunicazione, perchè il cambio di logo e tutto quello che ne consegue è un atto importante, fondativo.
L’azienda, nata a Parma ad opera di Pietro Barilla, oggi è una multinazionale attorno alla quale ruota non solo il marchio Mulino Bianco, creato per distinguere la produzione di pasta dalla produzione di biscotti e prodotti da forno, ma anche Pavesi e Voiello, tra le altre.
Più di recente, Barilla aveva già operato un cambiamento sul packaging della pasta, abbastanza significativo: era stato abbandonato il blu, in favore di un azzurro più simile al limpido cielo del Bel Paese.
Per quel che riguarda il logo, in seguito al restyling degli anni ‘50, non abbiamo assistito a cambiamenti estremi. È da allora che il logo Barilla si presenta agli occhi dei consumatori nella forma a uovo tagliato a metà. Abbiamo fatto l’abitudine, quindi, a una doppia forma ellittica, con il nome del marchio in bianco su ellisse rossa, in un’ellisse bianca.
Gli effetti del restyling del 2022 sembrano minimi, ma sono concettualmente molto interessanti. Il nome Barilla, sempre in bianco, è contenuto in una sola ellisse di un rosso più freddo e scuro. Inoltre, sono comparsi due elementi mai visti in precedenza, in un logo dell’azienda: l’anno di fondazione di Barilla (1877) e il simbolo del marchio registrato.
Qualcuno lo definirebbe un logo minimal. Essenziale o no che sia, a un primo approccio appare evidente che l’identità visiva che Barilla intende affermare con forza fa leva sulla percezione di autenticità. Quella stessa autenticità dei sapori più antichi, tradizionali: è il senso trasmesso da un numero, una data (intesa come) fondamentale, cioè l’anno a partire dal quale dove c’è Barilla, c’è casa. E quel logo, al quale spetta il compito di esprimere l’identità visiva di un brand noto a livello nazionale, dice anche che quella è la sola vera casa Barilla (marchio registrato).
Analisi approfondita del Logo Barilla
Ad un’analisi più attenta e sottile, si nota anche altro, dietro la scelta di modificare il logo ed eliminare il concetto dell’uovo a metà.
Viene difesa la tradizione, certo, ma le scelte commerciali di Barilla sono andate ben oltre il consueto. Anche questo doveva in qualche modo essere espresso, comunicato al pubblico in modo efficace e diretto.
Un richiamo meno esplicito alla pasta all’uovo è da intendere come più chiara apertura ad alcune novità ormai in essere già da tempo: i formati di pasta integrale, la pasta senza glutine e, per fine, la neonata linea trafila al bronzo.
Di conseguenza, anche il packaging è cambiato nuovamente: è stato operato un ritorno al blu e il rosso è utilizzato sulla gamma “Al Bronzo”.
E il pack è ormai privo di plastica e, dalla seconda metà del 2022, realizzato in materiale riciclabile e proveniente da foreste gestite responsabilmente. In questo modo, Barilla arriva ad abbracciare anche il valore della sostenibilità.
Ecco, dunque, che anche con modifiche apparentemente minime, il nuovo logo aziendale di Barilla ha inteso unificare i valori “antichi” e i nuovi: di una famiglia, di un’azienda, ormai di tutti.